Oltre 300 bambini assistiti con la pet therapy al Fatebenefratelli di Milano

Il progetto è stato avviato sei mesi fa in collaborazione con la onlus Frieda’s Friend. Illustrati i primi risultati in una conferenza stampa presente Michela Vittoria Brambilla. Ribadita l’importanza di una legge specifica.

Milano, 15 aprile 2016 – Sono oltre 300 i bambini ospiti della Casa pediatrica del Fatebenefratelli di Milano assistiti nell’ambito dell’innovativo progetto di pet therapy avviato sei mesi fa con l’onlus Frieda’s Friend, che ha portato ai piccoli pazienti benefici misurabili con uno studio osservazionale. I primi risultati del progetto sono stati illustrati ieri mattina durante una conferenza stampa alla quale hanno partecipato l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della commissine parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, il prof. Luca Bernardo, direttore della Casa Pediatrica, e Mario Colombo presidente di Frida’s Friends.

“E’ ormai assodato, e lo dicono anche le esperienze compiute in questa sede – osserva la presidente Brambilla – che il contatto e l’interazione con gli animali domestici generano benessere e migliorano la qualità della vita delle persone, sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico. Sulla pet therapy è stato compiuto un lavoro importante a livello nazionale, con l’approvazione di un documento del comitato di bioetica, l’attivazione di un centro di referenza nazionale e il recente rapporto su Attività e terapie assistite con animali e la relativa proposta di linee guida. Tuttavia per definire figure professionali, standard e procedure occorre una legge nazionale che ancora non c’è e che chiedo al Parlamento di discutere. Il mio contributo è una proposta di legge, già depositata, che mira a superare lo spontaneismo, magari generoso ma pericoloso, e a tutelare adeguatamente pazienti, operatori e gli animali stessi. La pet therapy, infatti, non è e non può essere “sfruttamento” degli animali, ma una forma dolce di coterapia che riconosce la loro la capacità di stabilire un rapporto emozionale profondo con gli esseri umani”.

Il direttore ricorda che la Casa pediatrica del Fatebenefratelli è all’avanguardia nel valorizzare tutte le potenzialità positive del rapporto tra i bambini e gli animali domestici. “Per quanto ne so – sottolinea Bernardo – questo è l’unico  ospedale in Italia dove i piccoli degenti possono giocare un po’ con il cane di casa, in stanze destinate allo scopo. Stiamo addestrando anche un pony, che regalerà qualche sorriso ai ragazzi trattati per traumi o disturbi comportamentali”.
“Tutti i cani coinvolti nella pet therapy – aggiunge Colombo – sono ‘recuperati’, con alle spalle storie di abbandono, randagismo o maltrattamenti, ed è bello pensare che siano oggi in grado di ‘recuperare’ a loro volta bambini con problemi psicofisici anche gravi”. Pazienti che i cani e gli operatori di Frida’s Friends assistono ogni mercoledì e giovedì dalle 8 alle 10.30.

Il testo proposto dall’on. Brambilla (A.C. 313 “Disciplina delle attività e delle terapie assistite dagli animali“) distingue tra “attività assistite dagli animali” (AAA), cioè “interventi relazionali di tipo educativo, didattico, formativo e ricreativo realizzati da gruppi di lavoro qualificati e “Terapie assistite dagli animali” (TAA) vere e proprie terapie necessariamente praticate con l’intervento del medico. Prevede l’istituzione di una commissione nazionale, composta da esperti delle varie discipline coinvolte, che definisca criteri, condizioni e requisiti per la valutazione dei progetti di AAA e TAA, individui le figure professionali specifiche e le procedure standard ed elabori un regolamento da sottoporre al ministero della Salute. Il testo vieta comunque di coinvolgere animali selvatici o esotici, cuccioli di età inferiore a un anno, animali anziani, femmine gravide, animali in condizioni patologiche. Agli animali deve essere sempre garantita una normale “vita in famiglia” con il proprietario/conduttore.
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